In seguito ad alcune domande poste ad Arpa sono emerse le seguenti risposte:
Ad aprile e ottobre 2014 l’azienda Caffaro ha dato mandato ad un laboratorio privato di eseguire analisi sulla qualità delle acque interne allo stabilimento, gli esiti (chiesti dal Comune di Galliera solo a maggio 2015) hanno rilevato importanti concentrazione di alifatici clorurati cancerogeni e non cangerogeni.
Dopo le rilevazioni di ottobre 2014, Arpa ha eseguito nuovi rilievi soltanto a novembre 2015 (oltre un anno dopo) – prima del 2015 non risultano rilievi ne sulle acque ne sul sottosuolo da parte di Arpa.
- Quali sono gli esiti dei campionamenti delle acque eseguiti all’interno dell’area durante l’ultimo sopralluogo di novembre 2015?
Pur non essendo ancora in possesso del documento ufficiale, durante la serata di commissione ambiente svoltasi il 16 gennaio 2016 Arpa ci ha confermato che l’area risulta ancora inquinata pur avendo riscontrato una diminuzione delle concentrazioni di inquinamento della falda.
La domanda che nasce spontanea è la seguente: “Dov’è finito l’inquinamento riscontrato non più di 12 mesi fa?” Se l’area presentava concentrazioni ancor più elevate rispetto ad oggi, questo materiale inquinante che fine ha fatto? – purtroppo a questa domanda non abbiamo avuto puntuale risposta ma una ipotesi che gli inquinanti possano essersi mossi anche in corrispondenza dello scolo Riolo adiacente l’area.
- Sarebbe possibile avere maggiori informazioni e dettagli in seguito ai sopralluoghi?
- Che cosa è stato rilevato nell’area? (rifiuti, materiale stoccato, vasche contaminate, altro)?
- Ci sono dei rifiuti derivanti da materiale contaminato?
- Ci sono prodotti riconducibili a fitofarmarci (fusti, etc)?
- Considerato che in data 7 maggio 2014 il Commissario Straordinario ha presentato all'Amministrazione provinciale la domanda di Autorizzazione Unica Ambientale per lo scarico in Riolo delle acque di falda provenienti dall'impianto di captazione e che questa è stata accolta e rilasciata dalla Provincia di Bologna dopo aver sentito sia Arpa che la Bonifica Renana si chiede se Arpa abbia certezza che dal sito contaminato non vi sia stato o via sia tutt’ora alcun versamento nello scolo Riolo
Le informazioni integrative che ci sono state fornite da Arpa riportano una situazione di abbandono dell’intera area, con arbusti spontaneamente cresciuti e con una vegetazione che andrebbe manutenuta costantemente.
Arpa ci comunica che all’interno dell’area non sono presenti rifiuti di alcun tipo poiché tutto venne trasferito nel 2000 in seguito all’ultimo grave incendio occorso nel mese di agosto.
Abbiamo chiesto di poter avere le foto scattate da Arpa durante i sopralluoghi eseguiti nell’anno 2015 e le abbiamo ricevute alcune settimane dopo, le foto non evidenziano rifiuti stoccati o altri particolari che meritano evidenza.
Dal sopralluogo effettuato in data 20 febbraio 2016 da parte dei consiglieri comunali (assenti l’assessore all’ambiente e l’assessore all’urbanistica) abbiamo potuto constatare la presenza di materiale stoccato presso l’area, materiale di cui è stata chiesta evidenza all’azienda proprietaria dell’area ma di cui oggi non si hanno informazioni.
In data 25 novembre 2015 il gruppo consiliare Uniti per Galliera ha presentato una interrogazione al Sindaco in riferimento ad una vasca sita nell’ “area verde” e riconducibile al vecchio depuratore utilizzato dall’azienda e dismesso in seguito alla chiusura dello stabilimento – tramite Google Maps è possibile notare che la vasca presenta un colore verde acceso e forse contiene sostanze liquide.
Dopo aver avuto conferma che questa vasca era utilizzata dall’azienda Caffaro come deposito di solventi in seguito alla depurazione delle acque prima che queste fossero immesse nello scolo Riolo, Arpa ci comunica che la vasca fu svuotata e probabilmente il liquido presente quest’oggi è dovuto al ristagno di acque piovane. Purtroppo però Arpa NON ha eseguito alcun rilievo su quelle acque non ritenendolo importante.
Si chiede inoltre se Arpa e o il Comune di Galliera abbiano chiesto alla Città Metropolitana la revoca di suddetta autorizzazione.
In pratica al momento l’azienda Caffaro ha ancora in mano una autorizzazione emessa dalla Provincia e della durata di 15 anni con cui viene autorizzata allo scarico nello scolo Riolo di acque reflue provenienti dallo stabilimento.
Arpa ha detto di essere certa che non vi sia oggi alcuno scarico nello scolo Riolo ma a domanda precisa di che cosa garantisce loro questa certezza, non si è avuta risposta – ovvero non ci sono strumenti tecnici obiettivi che garantiscano questo.
Inoltre abbiamo domandato se qualcuno si fosse premurato di chiedere la revoca di questa autorizzazione, Arpa non lo ha fatto poiché per procedere con questa richiesta serve una prova provata che le acque fuoriuscite da quel ‘tubo’ siano INQUINATE (PAZZESCO!), nemmeno il Comune di Galliera si è premurato di chiedere la revoca dell’autorizzazione. Noi crediamo sia importante, ancor più oggi in via preventiva, chiedere la revoca dell’autorizzazione, una volta che la proprietà avrà dimostrato che le acque fuoriuscite dai loro impianti sono pulite e NON INQUINATE, solo allora sarà concessa una nuova autorizzazione allo scarico.
Nel consiglio comunale del 3 febbraio 2016 abbiamo presentato una mozione (proposta) con cui si impegna la giunta ad eseguire subito rilievi sulle acque dello scolo Riolo, la proposta andrà in votazione nel successivo consiglio comunale (oggi non si sa quando sarà fissato).
- Sono state eseguite, se si quando, analisi sulle acque nello scolo Riolo - nei pressi dello stabilimento e degli scarichi che terminano in Riolo?
- Da un documento redatto nel luglio 2011 dalla società Caffaro Srl si può leggere che:
Arpa ci ha comunicato che, d’accordo con USL, nel 2010 fu deciso di non eseguire più alcuna analisi sulle acque dello scolo Riolo – risulta quindi facile capire che dal 2010 ad oggi nessuna analisi è stata più eseguita. Per questo motivo non possiamo avere oggi evidenza se dalla falda all’interno dello stabilimento siano trafugati o stiano continuando ad uscire acque inquinate verso lo scolo Riolo oppure, come ci auguriamo, che nulla sia entrato in contatto con lo scolo Riolo.
Anche in questo caso risulta – a nostro avviso – estremamente importante eseguire subito nuove analisi poiché lo scolo Riolo è utilizzato dai contadini della zona per irrigare i campi e quindi per coltivare le proprie terre - è di facile intuizione cosa potrebbe accadere se le acque risultassero inquinate. Come se non bastasse l’assessore all’ambiente del Comune di Galliera ha dichiarato che al momento non sono stati rilevati pesci morti e questo indica che le acque sono pulite…. (non servono altri commenti).
“le acque superficiali […] fluiscono nello Scolo Riolo, il quale esercita un’azione drenante sulla prima falda” […]
“In linea generale la falda scorre verso lo Scolo Riolo […]
“Elaborazioni più recenti […] ipotizza che la falda scorra verso lo Scolo Riolo ma, anche, verso il confine a est dello stabilimento.”
Come possiamo ad oggi avere certezza che alcun materiale inquinato proveniente dall’area dello stabilimento possa essere entrato in contatto o stia entrando in contatto tutt’ora o possa entrare in contatto in un futuro con lo scolo Riolo?
Come già detto prima Arpa non è stata in grado di rispondere alla nostra domanda poiché nessun oggi ha certezza che i liquidi inquinati rilevati all’interno dello stabilimento nelle prime due falde (fino 12m) stiano entrando in contatto con le acque dello scolo Riolo.