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ISTANZA DI PERMESSO RICERCA IN TERRAFERMA RENO CENTESE

Categoria: ATTIVITA' CONSIGLIARE
Visite: 509

Relaziona il Consigliere Zanni, il quale riferisce che la questione è sporta quando è stato visto, al confine tra i Comuni di Pieve di Cento e di Galliera, un container della azienda Trevi, che si occupa anche di ricerca di idrocarburi; il Consigliere Baccilieri ha quindi chiesto informazioni in merito, poiché ci si trovava sul confine comunale.

Il Sindaco ha riposto a questa richiesta allegando un documento fornito dalla stessa società Trevi, datato il giorno successivo alla richiesta del Consigliere Baccilieri, che spiegava cosa la società stesse facendo.

Da questo, i Consiglieri del Gruppo Uniti per Galliera, da soli, sono venuti a scoprire l’esistenza di una richiesta pendente di ricerca idrocarburi, che riguarda anche parte del nostro territorio, per cui il Consigliere Baccilieri ha ribadito la richiesta di accesso agli atti, chiedendo perché i Consiglieri non siano stati informati di questa richiesta pendente sul nostro territorio; ci si domanda quindi quale sia lo stato dell’arte e perché i Consiglieri non sono stati informati in merito.

Replica il Consigliere Zanni, la ditta Trevi è attiva dallo scorso 25 luglio, per cui l’Assessore regionale avrebbe dovuto informare il Comune di Galliera.

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DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (D.U.P.) – PERIODO 2018-2020

Categoria: ATTIVITA' CONSIGLIARE
Visite: 466

Interviene il Consigliere Zanni, il quale prende atto della integrazione relativa al tema della legalità, integrazione che ha richiesto anche in sede di Consiglio dell’Unione.

Trattandosi di documento complesso, procede quindi a formulare qualche appunto.

Si afferma la positività della scelta di entrare nell’Unione Reno Galliera; è evidente che alcuni risultati si sono raggiunti, ma che è ancora tanto quello che si può fare: si è dormito molto negli anni passati, per poi svegliarsi improvvisamente e decidere di gestire importanti servizi, con una modalità che si ritiene possa determinare economie di scala importanti, sulla base della considerazione che questo sia possibile, a fronte del fatto che l’Unione ha complessivamente circa 72.000 abitanti.

Si fatica quindi a comprendere come la fusione di quattro Comuni possa avere più potere contrattuale di quanto l’Unione già disponga, visto che anche la Maggioranza sostiene che l’Unione sia importante.

Questa considerazione dovrebbe portare verso la valorizzazione dell’Unione, per cui si dovrebbe procedere in questa direzione senza perdere tempo con un processo di fusione, che porterebbe vantaggi inferiori.

Nel documento si parla poi della volontà dell’Ente di pesare di meno sui bilanci dei cittadini e delle imprese.

Questo non pare vero, anche a fronte delle situazioni di disagio di una percentuale molto alta di famiglie, del 23%.

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FUSIONE - DALLA REGIONE UNO STUDIO DI PRE-FATTIBILITA' IRRICEVIBILE

Categoria: FUSIONE DI COMUNI
Visite: 735

Con il presente comunicato i sottoindicati gruppi consiliari delle Liste Civiche di area centro-destra e del MoVimento 5 Stelle, per i quattro Comuni di Galliera, San Pietro in Casale, Pieve di Cento e Castello d'Argile, interessati al processo di fusione, intendono informare la cittadinanza che lo studio di pre-fattibilità nella versione presentata dai Sindaci e diffusa pubblicamente è totalmente irricevibile sia nella forma che nella sostanza.
L’esigenza e la necessità di interrogarsi sull’opportunità di una nuova riorganizzazione istituzionale del territorio - avanzata dal solo Partito Democratico e senza consultare cittadinanza o consigli comunali - che prevede l’accorpamento di comuni che - per dinamiche storiche, sociali ed economiche - presentano realtà profondamente differenti tra loro, non può prescindere da uno studio di fattibilità serio e completo in ogni sua parte con dati il più possibile aggiornati.
Critichiamo fortemente la scelta di aver affidato la realizzazione di tale documento alle posizioni organizzative dei Comuni di concerto con la Regione Emilia-Romagna (che di tale processo ne è una ferma promotrice) quando la Legge Regionale consente di affidare lo studio di fattibilità a soggetto esterno con effettive garanzie di imparzialità e d’indipendenza a costi contenuti data la possibilità di un contributo economico a fondo perduto.

Sotto il profilo della forma, lo studio allo stato attuale è da rigettare in toto, in quanto non rispetta nemmeno quei criteri minimi previsti dal modello predisposto dal Servizio riordino, sviluppo istituzionale e territoriale della Regione Emilia-Romagna. Sono, infatti, del tutto assenti indicazioni sugli scenari normativi e relative opzioni: a questo proposito mancano totalmente considerazioni sulla questione dell’identità territoriale (tacendo colpevolmente sull’irreversibilità del processo per i Comuni con meno di 10.000 abitanti), le motivazioni che portano all’ipotesi di fusione con l’indicazione dei risultati attesi, gli ostacoli e le criticità alla stessa, i nodi politici ed il percorso istituzionale necessario per avviare l’iter di fusione.
Dal punto di vista dei contenuti, si evince inoltre che i pochi dati presenti (oltretutto lacunosi, frammentati, poco armonici e scoordinati tra loro) sono organizzati in modo capzioso (tale da indurre facilmente in errore un cittadino di media avvedutezza) e, soprattutto, omettono di approfondire invece aspetti finanziari, statistici ed organizzativi fondamentali tra i quali, in particolare, spicca l’assenza totale di qualsiasi valutazione sui costi sociali diretti ed indiretti, compresi gli eventuali indebitamenti di ciascun Comune nel dettaglio o la possibilità invero già ventilata di aumenti di imposte, che il processo di fusione farebbe irrimediabilmente cadere sulle spalle di tutti i cittadini coinvolti.

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